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sabato 27 aprile 2013

Dentro l'mba

Questa settimana, dopo tanti anni che scrivo di master, ho fatto qualcosa che non avevo mai fatto prima: una full immersion in un mba. Anzi in un executive mba: ho partecipato con giornalisti di altri Paesi al seminario europeo di inaugurazione di quello della ESCP Europe. La Escp Europe è una business school che ha quasi duecento anni, ha campus a Parigi, Londra, Berlino, Madrid e, da qualche anno, anche a Torino e vanta un'ottima posizione nel ranking globale 2012 del Financial Times: 3° posto per internazionalità, 5° per avanzamento di carriera e 21° nel complesso. Il seminario era a Bruxelles e sono stata lì per due giorni full time, insieme agli studenti del master: un mix di manager e imprenditori di tutto il mondo (ci sono pure 4 italiani) con esperienza media di 10 anni ed età media di 35 anni. Ho avuto la possibilità di partecipare a corsi (che hanno spaziato dalla crisi dell'euro alle lobby) e a conferenze, di visitare il parlamento Europeo, di parlare con professori e alunni. Il livello ovviamente è alto, l'ambiente molto internazionale, il dibattito in aula accesissimo. Mi hanno colpito veramente gli studenti, persone adulte (ci sono diversi ultraquarantenni), che si mettono in gioco (facendo uno sforzo notevole anche a livello d'impegno) per dare una marcia in più alla loro carriera e sono determinate a raggiungere l'obiettivo. Ma a prescindere dall'esito professionale dell'esperienza, intanto, la vivono con enorme entusiasmo.

venerdì 19 aprile 2013

Nuove e promettenti: ecco le professioni del futuro

Per Coldiretti i nuovi mestieri del gusto creeranno almeno 100mila posti di lavoro nei prossimi 3 anni. Quali sono? Si va dall'agrigelataio, un allevatore che trasforma direttamente in azienda il latte in gelato, al personal trainer dell’orto, un agricoltore che offre tutoraggio a domicilio a chi vuole imparare a coltivare la terra, dal sommelier della frutta al food blogger. La rivista Forbes ha stilato una lunga lista di nuove professioni destinate a crescere. Come il millennial generational expert, il social media manager, il consulente in ambito sostenibilità o il chief listening officer. Malgrado il mercato del lavoro sia in crisi profonda, nel nuovo millennio sono nate delle figure professionali e diverse già esistenti si sono rinnovate radicalmente. Non solo alcune di queste sono molto richieste e, secondo gli esperti, lo saranno ancora di più in futuro. Continua

venerdì 12 aprile 2013

Paradossi

Davo per scontato che chi lavora meglio è più soddisfatto e più legato all'azienda dei colleghi. Invece potrebbe anche non essere così. Di certo non è di questa idea Leadership IQ, una società di Washington che fa indagini sul coinvolgimento dei dipendenti e training in ambito leadership da 12 anni. Da un suo studio recente esce, infatti, che nel 42% delle società (ne ha considerate 207 in tutto) i low performer sono i più motivati e coinvolti, mentre i middle e high performance lo sono meno. Ne ha parlato  Susan Adams, la blogger esperta di carriere di Forbes, ma ho visto che ne hanno scritto anche il Wall Street Journal e altri siti. In effetti è un risultato sorprendente e, se rispecchiasse davvero la realtà, sarebbe anche piuttosto frustrante. Vorrebbe dire che spesso chi lavora meglio non ama la sua azienda e chi lavora male non se ne rende conto. Una situazione paradossale. 

giovedì 4 aprile 2013

Sfruttamento di serie b?

L'ultimo l'ho appena visto. Un annuncio di lavoro per giornalisti free-lance, pubblicato su un sito serio. Cerca persone professionali, puntuali, accurate che scrivano articoli in inglese. La retribuzione proposta? 10 euro (non si capisce se lordi o netti)  per un pezzo di 2500-3000 battute. Vi pare poco? Gira anche di molto peggio. Negli scorsi giorni ho letto annunci che proponevano 2-3 euro a pezzo, uno addirittura 1 euro. E il tutto alla luce del sole. Vuole dire che è una pratica diffusa e pure accettata evidentemente. Eppure sembrerebbe in tutto e per tutto sfruttamento della peggior specie.